La morte eroica di Padre Melis, 70 anni fa
A poche settimane dall’apertura delle celebrazioni del centenario della nostre parrocchia, non possiamo non ricordare, oggi, i settant’anni dalla morte eroica di Padre Raffaele Melis, parroco di Sant’Elena durante la Seconda guerra mondiale.
Il 13 agosto 1943, all’apice del conflitto, Roma veniva colpita dal secondo bombardamento degli Alleati dopo quello del 19 luglio che rase al suolo San Lorenzo. Ancora una volta le bombe si concentrarono sugli obiettivi ferroviari e quindi ad essere colpiti più duramente furono i quartieri attraversati dai binari: Tiburtino, Prenestino, Casilino, Labicano e Tuscolano. Durante le quattro ore di attacco aereo, al mattino, persero la vita 1500 persone, 6mila furono i feriti, 10mila le abitazioni distrutte e 40mila i senzatetto. Il giorno dopo, il 14 agosto, Roma fu dichiarata unilateralmente dalle autorità italiane “città aperta”.
Anche il Pigneto, praticamente circondato dalle linee e dai depositi ferroviari, si trovò sotto il fuoco alleato. Moltissimi furoni gli edifici distrutti, la chiesa parrocchiale di Sant’Elena perse il tetto e parte della navata sinistra, mentre l’accesso al cortile fu sventrato. Le bombe si concentrarono soprattutto sulla ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone, che passava sul tracciato oggi utilizzato dal “trenino” Roma-Pantano, proprio di fronte alla facciata della chiesa.
Su quella linea, la mattina del 13 agosto, passava un treno carico di rimpiatriati dall’Africa. Un ordigno lo centrò in pieno. Da Sant’Elena uscì subito il parroco, padre Raffaele Melis, degli Oblati di Maria Vergine, al Pigneto dal 1935. Padre Melis accorse subito in soccorso dei feriti e per impartire l’estrema unzione ai morti, ma rimase vittima di una seconda ondata di bombe. Venne trovato con il volto squarciato dall’esplosione, con l’Olio santo nella mano sinistra, e la mano destra rimasta nell’atto di amministrare il sacramento ai feriti e ai morti.
Oggi il corpo di Padre Melis riposa nella nostra parrocchia, nella navata destra, e dal 1995 è in corso la sua Causa di beatificazione.
Mons. Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano, diocesi di origine di Padre Melis, ha indirizzato un messaggio alla sua comunità parrocchiale natale di Genoni in occasione di questo anniversario, definendo l’oblato “sacerdote esemplare e testimone coraggioso“